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60                    II – Voti dei Consultori Teologi

                              lui  per  chiedere  consigli,  nella  ferma  speranza  di  risolvere
                              situazioni  complesse  e  difficili,  ed  egli  rispondeva  con  grande
                              prudenza, ponderando i vari aspetti del problema.

                                    13.  Anche  in  merito  alla  giustizia,  egli  la  praticò  in  modo
                              straordinario.  Fu  attento  e  giusto  verso  Dio  e  anche  verso  il
                              prossimo,  dando  a  ciascuno  il  suo,  giusto  nel  senso  scritturale  e
                              largo  della  parola,  perché  corredato  di  tutto  il  complesso  delle
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                              virtù .  In  nome  di  questa  virtù  cardinale,  egli  badava  anche
                              affinché  non  si  ledessero  la  fama  e  l’onore  di  chiunque  con  la
                              critica  e  la  mormorazione.  Onorava  e  rispettava  sempre  tutti  gli
                              impegni che si assumeva sia nei confronti della società civile sia
                              nei confronti delle autorità ecclesiastiche.

                                    14.  La  virtù  della  fortezza  fu  costantemente  presente  nel
                              Servo  di  Dio  a  motivo  delle  delicate  responsabilità  alle  quali
                              l’aveva  chiamato  la  divina  Provvidenza,  come  Prefetto  degli
                              studi,  Rettore  a  Pagani  e  Provinciale e  come  guida  spirituale  di
                              tante  anime.  La  sua  intera  vita  è  stata  spesa  all’insegna  di
                              impegni seri e duri da portare avanti; e lui non si è mai sottratto
                              alla  fatica  e  alle  responsabilità.  Né  la  vecchiaia,  né  la  malattia
                              sono  diventate  una  scusa  (sarebbe  stata  legittima)  per  non
                              assumersi responsabilità come provinciale per la provincia a quel
                              tempo tanto problematica. I testi riferiscono che il Servo di Dio
                              fu  forte  con  se  stesso,  prima  che  con  gli  altri,  proprio  nella
                              malattia.  Gravemente  malato  di  cancro  nella  sua  vecchiaia
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                              ripeteva “Amare e patire!”  desiderando soltanto di essere gradito
                              agli  occhi  di  Dio.  La  sua  fortezza  spirituale  il  Servo  di  Dio  la
                              trasmetteva  ai  suoi  confratelli  arrivando  anche  a  prendere
                              decisioni energiche quando si trattava di salvare delle anime.


                                    15. Quanto alla virtù della temperanza, il Servo di Dio non
                              trovò  mai  alcuna  difficoltà  nel  praticarla,  perché  fin  da  bambino
                              aveva imparato a seguire uno stile di vita austero, all’insegna della
                              sobrietà e della rinunzia. Da religioso aveva fatto sua la massima


                                    8  Cf. Summarium, vol. I, p. 143, § 487.
                                    9  Summarium, vol. II, Biographia documentata, p. 283.
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