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106 II – Voti dei Consultori Teologi
Servo di Dio porterà sempre nel cuore questa mancanza e sarà in
lui stimolo per un affidamento radicale al Signore.
Antonio crebbe in un clima familiare di pietà e fervore
cristiano, soprattutto per opera di sua madre, Maria Celeste
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Ricco . Ricevette la Cresima il 26 maggio 1839. All’età di 4 anni,
dopo la morte della mamma, dovette trasferirsi con i fratelli a
Saline di Barletta, presso la nonna materna, Maria Antonia Russo,
che educò cristianamente i nipoti e li protesse dalle ingerenze degli
altri parenti, troppo interessati all’eredità dei loro defunti genitori.
All’età di nove anni giunse a Canosa, dopo la morte della
nonna, ospitato, con gli altri fratelli, in casa della sorella Angelina che
aveva contratto matrimonio con il canosino Nunzio De Corato. In
questo periodo nacquero nel Servo di Dio i germi della vocazione,
per cui la sorella e il cognato lo inviarono a studiare nel seminario
diocesano di Canosa, passo propedeutico per il passaggio al
seminario di Andria. Così sarebbe avvenuto se il giovane non avesse
intravisto in un incontro apparentemente fortuito con due seminaristi
liguorini – i fratelli Loiodice, di Corato – insieme a un loro
formatore, avvenuto nel 1855, i segni di un’altra vocazione, quella
redentorista, il cui desiderio si manifestò fortemente nel suo cuore e
lo spinse, dopo opportuno discernimento con il suo confessore, a fare
domanda di ammissione nella Congregazione di S. Alfonso. Vi entrò,
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previo esame nel noviziato di Ciorani , all’età di 17 anni. L’anno di
noviziato, conclusosi con la professione religiosa il 24 ottobre 1856,
fu caratterizzato – stando alle testimonianze – da intensa pietà e atti di
virtù esemplari, soprattutto per l’umiltà e l’obbedienza . Al termine,
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il Servo di Dio entrò nello studentato di Belle Lettere.
Nella Casa redentorista di Materdomini di Caposele (Av)
ricevette gli ordini minori il 15 maggio 1859 e il 19 marzo 1861 il
suddiaconato a Nusco. Dopo un periodo di dieci mesi passato a
Canosa dove era stato inviato dai superiori per riprendersi dalle
difficoltà di salute contratte a Materdomini, il 15 marzo 1862 fu
ordinato diacono. Il 5 aprile 1862 Mons. Stiscia, Vescovo di Nusco,
lo ordinò sacerdote con dispensa pontificia di otto mesi rispetto alla
30 Cf. Biographia documentata, p. 18; Summarium, p. 140, ad 9.
31 Cf. ivi, p. 35.
32 Cf. S. Schiavone, Ricordi su Padre Losito, p. 1.