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34                    II – Voti dei Consultori Teologi

                              di misericordia corporale e spirituale verso i bisognosi, con lo scopo
                              ultimo di condurli a Cristo. Non curandosi delle proprie sofferenze,
                              il  Servo  di  Dio  si  preoccupava  invece  del  conforto  e  del  sollievo
                              degli altri. In ogni circostanza, dimostrava abnegazione e altruismo.
                              I poveri affollavano alla porta delle case dei redentoristi dove visse
                              il  Servo  di  Dio,  perché  questi  si  occupava  specialmente  di  loro
                              dando vitto, biancheria e/o danaro in accordo con la comunità dove
                              era come il loro avvocato. Ascoltò le confessioni e diede consigli a
                              tutti  coloro  che  lo  sollecitarono;  non  pochi  parlano  di  miracoli
                              materiali  e  spirituali  che  egli  operò.  Accolse  tutti  senza
                              discriminazione:  Vescovi,  Arcivescovi,  Cardinali,  Senatori,  Conti,
                              Marchesi, così come i poveri e gli anziani. Anche il suo esercizio di
                              autorità  come  superiore  religioso  provinciale  fu  un  vero  servizio
                              d’amore: il Servo di Dio era esempio e modello di tutti.


                                    3. Eroicità nelle virtù cardinali

                                    Il  Servo  di  Dio  si  distinse  eroicamente  anche  nelle  virtù
                              cardinali.  Si  nota  innanzitutto  la  sua  prudenza  che  lo  aiutò  nel
                              discernimento e nel compimento della volontà di Dio . In effetti,
                                                                                         11
                              P. Losito  praticò  costantemente  la  prudenza  sia  verso  i  suoi
                              confratelli,  sia  verso  ogni  persona  che  si  rivolgeva  a  lui  nelle
                              varie  necessità  della  vita.  In  quanto  Superiore  provinciale  a
                              Napoli o come formatore dei giovani confratelli, il Servo di Dio
                              prestava attenzione e vagliava ciò che gli veniva riferito da altri,
                              cercando sempre di interpretare in bene. Coltivava la discrezione
                              e l’auto-controllo. Osservò la prudenza non solo per sé, ma anche
                              spesso l’additava agli altri. La sua saggezza e prudenza erano così
                              note che anche Papa Pio X gli affidò un compito delicato, come
                              riferisce un teste:

                                    «La s.m. di Pio X lo consultava, ammirandolo per la sua prudenza nel
                              consigliare  e  nell’operare.  Difatti,  chiamato  per  porre  ordine  e  limitare  la
                              Comunità  benedettina  di  Montevergine,  insieme  col  Padre  Guglielmo  Van
                              Rossum, divenuto in seguito Cardinale, egli usò una prudenza illimitata ed una
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                              fortezza impareggiabile con il compiacimento dell’autorità suprema» .


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                                    12  Summarium, § 53, p. 24; cf. Informatio, p. 36.
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