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VOTO V 35
Il Servo di Dio mise quindi la sua prudenza a servizio della
propria Congregazione, della Chiesa e di tutto il popolo di Dio,
senza mai venir meno alla stima e alla fiducia che tanti ponevano
in lui. Eppure rimase umile e non si diede mai aria di superiorità:
oltre a riflettere e a pregare, prendeva consiglio dai suoi direttori
spirituali.
Il Servo di Dio visse anche in modo eroico la virtù della
giustizia, sia verso Dio che verso il prossimo, conformandosi alla
volontà di Dio e cercando sempre il bene delle persone che
venivano a contatto con lui . Egli praticava la giustizia di cui era
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impregnato con affabilità, integrità e dolcezza nei confronti dei
confratelli e di tutti coloro che lo sollecitavano. La sua mitezza non
escludeva però la fermezza. In effetti, come dice un teste che ebbe
il Servo di Dio come confessore e consigliere:
«La giustizia era manifesta nelle parole e nei gesti (...). Riguardo agli
altri, specialmente verso noi sacerdoti, la inculcava dolcemente e con fortezza
insieme. La condivideva con tutti attraverso la sua affabilità, la bontà, senza
trascurare e scemarne l’essenza. Se ne giovavano gli oppressi, gli offesi, gli
angosciati per la mancanza di tale virtù, così che si verificavano restituzioni
insperate, inimicizie impossibili a rappacificarsi e le anime venivano restituite
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alla tranquillità, senza oppressioni e umiliazioni» .
Questa giustizia era radicata in Dio a cui P. Losito intendeva
rendere onore, dando a ciascuno il suo per esaltarne la dignità.
P. Losito manifestò anche una fortezza eroica soprattutto nella
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sua fede che non vacillò dinanzi ad alcun ostacolo . Esortava essere
forti nella tribolazione, imitando la passione del nostro Signore
Gesù Cristo e aspettando la salvezza definitiva dalla Provvidenza. È
questo orientamento soprannaturale che rende peculiare la fortezza
del Servo di Dio in ogni circostanza, come depose un teste:
«Il P. Losito ebbe una cristiana fortezza che lo rendeva inflessibile
quando si trattava della gloria di Dio; non andava però disgiunta da quella
saggia temperanza con cui compativa le altrui debolezze e a tutte le miserie
morali portava la sua parola confortatrice» .
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13 Cf. Informatio, pp. 37-40.
14 Summarium, § 418, p. 121; cf. Informatio, p. 38.
15 Cf. Informatio, pp. 40-47.
16 Summarium, § 569, p. 163; cf. Informatio, p. 41.