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VOTO VII                              69


                   4. FAMA DI SANTITÀ

                         Nel capitolo XVIII della Biographia documentata, sulla base
                   delle  testimonianze  processuali  e  biografiche  e  dei  documenti  a
                   disposizione, viene adeguatamente provato che il Servo di Dio ha
                   goduto fama di santità durante la sua vita, in tutti i luoghi dove egli
                   visse  ed  operò  ed  anche  altrove.  In  detto  capitolo  si  tratta  della
                   fama  di  santità  del  Servo  di  Dio  soprattutto  a  Canosa,  sua  città
                   natale, e a Pagani, dove egli trascorse anni molto significativi della
                   sua  vita  religiosa.  Quel  che  impressiona  positivamente  è  la
                   presenza  di  una  ‘fama  signorum’  del  Servo  di  Dio  molto
                   consistente,  anche  durante  la  sua  vita,  soprattutto  a  Canosa  di
                   Puglia. Si registrano infatti numerosi episodi di previsioni fatte dal
                   Servo  di  Dio  puntualmente  avveratesi  e  di  presunte  guarigioni
                   miracolose; certamente diversi di questi racconti pongono più d’un
                   problema dal punto di vista del vaglio critico, ma contribuiscono
                   significativamente  a  provare  che  il  Servo  di  Dio  era  ritenuto  dai
                   suoi  confratelli  e  dai  fedeli,  soprattutto  dai  suoi  concittadini,  un
                   santo religioso, la cui vita spirituale si distingueva per virtù e doti
                   straordinarie. Il suo confessore, P. Gagliardi, considerava il Servo
                   di  Dio  “l’innocenza  battesimale”  in  persona  e  lo  indicava  come
                   esempio di vero religioso. P. Losito fu dunque ritenuto un religioso
                   esemplare e straordinariamente pio in ogni periodo della sua vita,
                   soprattutto negli ultimi trent’anni; a lui ci si rivolgeva per ottenere
                   grazie  e  favori  celesti,  per  avere  consigli,  per  essere  sostenuti
                   spiritualmente,  per  ricevere  conforto.  Tale  fama  di  santità  del
                   Servo di Dio in vita era diffusa non solo tra i ceti sociali più umili
                   e  tra  i  suoi  confratelli,  ma  anche  tra  eminenti  ecclesiastici:
                   cardinali  della  Curia  Romana,  molti  Vescovi  dell’Italia
                   meridionale,  politici,  cattolici  virtuosi  come  il  Beato  Bartolo
                   Longo, il quale si affidava abitualmente ai suoi consigli e si giovò
                   della sua mediazione presso S. Pio X, come già detto nel profilo
                   biografico. Papa S. Pio X ammirava moltissimo il Servo di Dio e
                   lo  riteneva  un  religioso  esemplare:  lo  consultava,  lo  riceveva
                   volentieri,  lo  indicava  come  consigliere,  si  rivolse  a  lui  per
                   risolvere  la  questione  dei  benedettini  del  Santuario  di
                   Montevergine.  Nelle  biografie  dedicate  al  Servo  di  Dio  vi  sono
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