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VOTO VII                              73

                   la  sofferenza:  per  lui  era  la  via  prediletta  da  Dio  per  la
                   santificazione  dell’uomo,  ma  andava  accompagnata  e  sostenuta
                   dalla  preghiera  e  dall’aiuto  fraterno,  sia  spirituale  che  materiale.
                   Egli stesso soffrì di continuo per la malferma salute, fino all’ultima
                   malattia,  assai  dolorosa;  non  se  ne  lamentò  mai,  mostrandosi
                   sempre  sereno  e  forte  nella  fede.  In  tal  senso,  il  Servo  di  Dio
                   infondeva fiducia e mostrava una concreta vicinanza a tutti coloro
                   che avevano bisogno di sostegno e di conforto, sempre disponibile
                   verso tutti: confratelli e suoi studenti, sacerdoti, suore, fedeli laici.
                   Tali sono le caratteristiche emergenti, in modo concorde, da tutte
                   le fonti della Causa, senza alcuna difficoltà in proposito: a fronte
                   di  numerose  testimonianze  del  tutto  favorevoli,  infatti,  non  ho
                   trovato nella Positio alcuna testimonianza o alcun documento che
                   metta in dubbio l’eroicità delle virtù del Servo di Dio. Nella lapide
                   commemorativa che fu scoperta a Canosa il 16 dicembre 1938, nel
                   I centenario della nascita del Servo di Dio, è scritto:

                         «In  questa  casa  /  Nacque  /  Il  16  dicembre  1838  /  P.  Antonio  Losito  /
                   Redentorista / Memore il popolo / Delle virtù eroiche e dei prodigi / Onde lo
                   chiamò  santo /  Nel  primo  centenario  della  nascita /  A ricordarlo  ai posteri /
                   Pose» (cf. Biographia documentata, pp. 397-398);

                         ritengo che tale iscrizione rispecchi e riassuma fedelmente la
                   vita e l’opera del Servo di Dio, quale emerge ex Actis et Probatis:
                   un religioso considerato “santo” già in vita a motivo delle sue virtù
                   eroiche.
                         Si  deve  ora  considerare  se  e  come  l’eroismo  della  sua  vita
                   virtuosa si sia realizzato nell’esercizio delle singole virtù teologali,
                   cardinali e annesse.



                   6. EROICITÀ DELLE VIRTÙ IN SPECIE


                         6.1 Virtù teologali

                         Tutti  i  testi  escussi  nel  Processo  diocesano  e  nel  Processo
                   rogatoriale  sono  concordi  nel  mettere  in  evidenza  l’esercizio  in
                   grado eroico delle virtù teologali da parte del Servo di Dio, senza
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