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76                    II – Voti dei Consultori Teologi

                              tenendo  l’elogio  funebre,  ha  esaltato  la  non  comune  capacità  di
                              P. Losito  di  infondere  speranza  nel  suo  prossimo,  definendolo
                              “l’Angelo  consolatore  degli  infermi”.  Il  Servo  di  Dio  esercitò  in
                              grado eroico la virtù della  Carità, verso Dio e verso il prossimo.
                              Come  riferito  da  molti  testimoni,  nella  celebrazione  della  Santa
                              Messa dimostrava straordinario raccoglimento, esprimendo tutto il
                              suo  amore  verso  il  Divino  Sacrificio.  È  ricorrente  nelle
                              testimonianze  l’attestazione  dell’eroica  carità  verso  Dio  espressa
                              nell’amore  verso  Gesù  Eucaristia  e  verso  il  Cuore  di  Gesù.  P.
                              Losito fu un esempio di amore verso Dio per i suoi confratelli, per
                              i suoi alunni, per i fedeli, sia con la sua vita sia con gli scritti (in
                              particolare il suo epistolario), con gli insegnamenti ai giovani, con
                              i  consigli  elargiti  nella  direzione  spirituale  o  nelle  semplici
                              conversazioni.  All’eroica  carità  verso  Dio  si  accompagnava  una
                              ferma  e  costante  detestazione  del  peccato:  P.  Losito  era  buono,
                              mite  e  paziente,  ma  intransigente  contro  ogni  cedimento  al
                              demonio,  da  cui  metteva  in  guardia  se  stesso  e  gli  altri  in  modo
                              chiaro  e  determinato,  senza  tentennamenti.  Nei  confronti  del
                              prossimo il Servo di Dio fu esemplarmente disponibile, pronto ad
                              accorrere  da  malati  e  sofferenti,  sempre  vicino  a  quanti  avevano
                              bisogno di sostegno spirituale, più preoccupato degli altri che di se
                              stesso,  come  unanimemente  riferito  dai  testi  e  come  ampiamente
                              documentato dalle fonti biografiche: qualche teste ha usato per il
                              Servo  di  Dio  espressioni  come  “angelo  di  carne”  o  anche  “San
                              Francesco redivivo” (cf. Summarium, p. 68 § 229; p. 128 § 440).
                              Egli era caritatevole verso tutti: verso i confratelli, sia redentoristi
                              sia  secolari  o  di  altre  congregazioni,  verso  i  familiari,  verso  i
                              concittadini,  verso  tutti  coloro  che  si  rivolgevano  a  lui  o  che  lui
                              riusciva ad avvicinare nell’apostolato. Diversi testi hanno riferito
                              di essere stati assistiti dal Servo di Dio con una carità ed un’umiltà
                              che superavano chiaramente il grado che ordinariamente si poteva
                              riscontrare  in  altri  religiosi,  così  da  riempire  il  cuore  di
                              “commozione e confusione” (cf. Summarium, p. 20 § 36). Il Servo
                              di  Dio  amava  sottolineare,  sia  nei  suoi  scritti  sia  nella  sua  vita
                              concreta,  che  la  carità  cristiana  si  esprimeva  soprattutto  nel
                              perdono:  bisognava  amare  il  prossimo  come  Gesù  ha  amato  i
                              peccatori,  perdonando  i  persecutori.  P.  Losito  non  rifiutava  mai
                              una  cortesia,  cercando  in  tutti  i  modi  di  accogliere  le  richieste
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